La “Memoria storica”: mero ricordo od opportunità per migliorare?

olocaustoIl Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno, come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Purtroppo quando si parla si Shoah, la mente evoca una delle pagini più tristi della storia umana, dove l’essere umano ha messo in atto forme di violenza, di distruzione e di induzione di sofferenza che non hanno eguali. Per questo è giusto ricordare per non dimenticare. E’ giusto insegnare e rendere consapevoli ogni generazione, affinché tali disumanità non si possano più ripetere.  Nel corso degli anni ho avuto modo di leggere alcuni libri e di vedere molti film sul nazismo e sulla strage degli ebrei, tra questi ricordo perfettamente la prima volta che lessi “Il diario di Anna Frank” (ho anche avuto l’onore di visitare la casa che l’ha ospitata ed ispirata negli ultimi giorni della sua vita) e non mi vergogno per nulla nell’ammettere che ho pianto disperatamente, vergognandomi della cattiveria cui è capace l’essere umano. Altrettanto quando ho visto altri film, quali “La vita è bella”, “Il pianista”, “Il bambino con il pigiama”, “La tregua”, “Perlasca: un eroe italiano”, “Schinderls’list”, e soprattutto “Shoah di Claude Lanzarmann”. Non sono mai riuscita a perdonare e nemmeno a capire o giustificare. Ho sempre provato rabbia ed impotenza, per l’ingiustizia e la crudeltà degli uomini verso altri uomini verso donne e bambini, innocenti ed indifesi.

olocausto3Una domanda che mi ha sempre assillato ed a cui non ho ancora dato risposta è :” perché, se siamo dotati di libero arbitrio, non si sceglie il bene?”  Bene e male, come altruismo ed egoismo appartengono entrambi all’esperienza dell’uomo (di ogni uomo).  Sicuramente le scelte che un individuo fa sono dettate molto dalla storia personale, dalle esperienze e dai traumi vissuti, dalle influenze familiari e sociali,  altre volte, invece,  semplicemente dalle unicità del singolo; altre, infine, come nel caso dell’Olocausto, dal delirio e dalla follia collettiva. Perché in alcuni contesti e momenti storici, può accadere, ed è accaduto, che la ragione di tutti è la scelta di un unico individuo, fino a diventare la  scelta di ognuno. Ma la responsabilità, anche e soprattutto in questo caso, è sempre individuale, perché si è avuta la possibilità di scegliere e si è scelto. Dunque la colpa è soggettiva, non può essere condivisa o ancor peggio fatta ricadere solo su un’unica persona. Qualcuno potrebbe opporsi suggerendo che in quel momento non c’era la libertà, per cui si era obbligati anche se intimamente non si condivideva; ma la verità è che si era  liberi di reagire, e comunque di non alimentare gratuita violenza, inopportuna disumanità e sadismo. Perché il confine tra il fare per obbedire ad un comando e godere ed approfittare di quel comando, si concentra e delinea sempre sulla responsabilità individuale, sulla scelta di seguire il bene o il male. Le persone, i soldati, erano liberi delle loro azioni.

Mi sovvengono alcune parole che ascoltavo da una suora quando frequentavo le scuole elementari: “ Il male è in agguato. Il male comincia con la disattenzione.  Il male è quando  non si ascolta la voce dell’altro.”

Ed è vero; quanto è vero, queste parole alludono ad una constatazione e considerazione che nel corso degli anni ho avuto modo di sviluppare e condividere.  Perché tutto parte dall’egoismo, dall’invidia, dalla sete di potere, perché l’essere umano finché deciderà di vivere in solitudine corrompendo in primis la propria anima e coscienza per la sete di successo, di denaro e potere, non potrà mai scegliere il bene, ma sarà vittima e succube del male, dunque della violenza, della guerra.

Pertanto, che sia chiara l’unica arma contro ogni forma di sofferenza, di dolore, di cattiveria e di male: la solidarietà, la scelta del noi anziché del mio. Antidoto alla violenza, in ogni sua forma e sopraffazione, è l’Altruismo. Una cosa così semplice, naturale ma che stenta a decollare.

olocausto2Ed ecco la mia tristezza ed angoscia, ecco il mio dubbio(uno dei tanti):  istituire la giornata della memoria, serve solo per ricordare o anche per migliorare? Perché mi viene spontaneo pensare che l’uomo, anche dopo questa tragica degenerazione del male, non abbia imparato molto. Il genere umano, non  mi sembra sappia apprendere dagli errori, infatti, se mi guardo intorno, senza pensare e considerare il passato, continuo a vedere perpetrarsi gli stessi errori. Siamo consapevoli che la guerra insiste e persiste? Che gli errori si ripetono? Che violenza, soprusi, abusi disumanità continuano ad essere pane quotidiano? Palestina, Siria, Libia, Iraq, Afghanistan, Yemen. Ma anche Ucraina, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Somalia, Sudan, Congo, Colombia, Messico, Birmania, Filippine, Thailandia. In molti di questi Paesi si continua a morire senza differenza fra uomini, donne, bambini e vecchi inermi.  Assistiamo a continue violazione di ogni diritto civile; a violazione contro l’umanità, in beffa all’ONU.

E vogliamo parlare del fenomeno dell’immigrazione? Mi sembra che i paesi europei la considerino un attentato alle proprie libertà, assisto indignata alla reazione di molti stati membri: l’Ungheria e altri paesi dell’Europa orientale hanno cominciato a erigere barriere di filo spinato;  la Germania, l’Austria, la Francia, la Svezia e la Danimarca hanno sospeso le norme di Schengen e hanno reintrodotto controlli alle frontiere interne. A novembre l’Ue ha siglato un accordo con la Turchia, promettendo soldi  in cambio di maggiori controlli alle frontiere. La Danimarca ha approvato una legge che permette le confisca di oggetti di valore ai richiedenti asilo come forma di risarcimento per il loro mantenimento. Migliaia di persone, nonostante questo, continuano a voler venire in Europa rischiando la vita. Molte persone, vittime della distanza che si è intanto creata tra popolo ed istituzioni, vittime del disagio e della povertà causata da una mala gestio della classe dirigente e da politiche di austerità, decidono di individuare e scegliere come capo espiatorio gli immigrati, ripetendo scende di violenza e di antisemitismo che dovevano essere bandite per sempre.

E oggi celebriamo la  Giornata della Memoria in onore alle vittime dell’Olocausto, mentre a pochi passi si consuma lo stesso dramma e la stessa ignobile follia.

olocausto1Perché?? Perché non decidere di scegliere il bene. Il bene comune che è sinonimo ed apripista del bene personale. Perché non aver imparato la lezione. Perché non si comprende che scegliere il noi  legittima il cambiamento della società, significa vivere in pace, vivere sereni, vivere in piena libertà.

Perché farci coinvolgere ancora una volta nella guerra del “mio contro tuo”, della lotta tra l’esclusione del più debole o del più forte. Eppure non è utopia, è civiltà, è benessere. È uguaglianza.

Noto che il concetto di uguaglianza e fratellanza molte volte impaurisca e rende aggressivi, per la paura di perdere primati e ricchezza. Ma questo è la giustificazione di persone egoiste ed aride nonché povere di spirito. Perché benessere collettivo e pari opportunità non limitano o compromettono la meritocrazia, dunque la realizzazione delle proprie capacità, dei propri talenti e quindi delle maggiori ricchezze (in ogni termine e significato).

Discriminare, offendere, ridicolizzare, emarginare significa alimentare il serpe dell’odio contro l’umanità; queste azioni  sono ravvisabili e presenti ovunque, dalla scuola sino alla sepoltura, perché figlie dell’indifferenza, figlie della cecità e sordità nei confronti del bene.

Dunque: apriamo gli occhi e drizziamo le orecchie. Cancelliamo l’indifferenza e rendiamo finalmente il mondo migliore. Iniziando dalla nostra vita, dalle nostre relazioni, perché sono sicura che il bene rispecchierà altro bene.

Viva l’umanità, viva la pace, viva l’amore,

Avv. M. G. Siciliano
Avv. M. G. Siciliano