Assicurazioni, prezzi Rc Auto scesi del 7,5%

Tenuta dei bilanci nonostante gli interessi negativi, ma anche dito puntato contro il “caso Italia” nel settore dell’Rc Auto, con prezzi alti e molte frodi. Sono molti i temi presentati da Salvatore Rossi nella relazione annuale dell’Ivass, l’Autorità che vigila sul comparto assicurativo in seno a Bankitalia.

Il mercato e l’Rc Auto. Nel documento che riassume il 2015, alla voce dello “stato di salute del mercato”, l’Ivass scrive che la raccolta premi cresce del 2,5% (150 miliardi, il 9% del Pil) trainata dal comparto vita e in particolare dalle polizze unit linked, i cui premi hanno raggiunto i 32 miliardi (22 miliardi nel 2014). Per le polizze vita tradizionali, a prevalente contenuto obbligazionario e con rendimenti minimi garantiti, i premi sono invece scesi a 76 miliardi (82 miliardi nel 2014). La raccolta RCA si è ridotta ancora (-6,5%); la riduzione è da attribuire al calo dei prezzi, non dei volumi”. Rossi ha spiegato che i premi Rc auto scendono sì, ma il “caso Italia” dato da polizze care e un tasso alto di frodi, “non è risolto”: nel 2015 i prezzi medi delle polizze sono calati del 7,5% e i contratti con scatola nera sono arrivati a un sesto del totale. Si è ridotto il divario tra i prezzi delle polizze con quelle di Francia, Germania e Spagna, dai 234 euro del 2011 a circa 150.

Tassi bassi e bilanci. Imprese assicurative e tassi d’interesse azzerati potrebbero essere un binomio pericoloso, con i rendimenti al palo in grado di mettere a rischio la tenuta dei bilanci. Il persistere di tassi di interesse bassi, o addirittura negativi, è “al centro delle preoccupazioni di tutti gli assicuratori del mondo”, ha rimarcato Rossi. Ma secondo la sua relazione, “le imprese italiane sono state finora meno colpite dalla persistenza dei bassi tassi di interesse rispetto alle imprese degli altri Paesi europei, grazie soprattutto a un miglior allineamento tra durate finanziarie dell’attivo e del passivo. Lo scarto fra durate finanziarie nel comparto delle polizze vita tradizionali è in Italia pressoché nullo e riflette politiche di investimento prudenti da parte delle nostre compagnie”.

Gli attivi delle compagnie e il legame coi titoli di Stato. Gli attivi raggiungono i 700 miliardi e nel confronto con gli altri Paesi europei, le compagnie italiane investono molto in titoli di Stato – il 45 per cento circa degli attivi – e meno in obbligazioni di imprese; negli acquisti di titoli di Stato preferiscono quelli italiani (94 per cento dei titoli pubblici in portafoglio sono emessi dallo Stato italiano). L’Ivass sottolinea che stanno crescendo gli investimenti fatti nelle emissioni delle aziende, ma che d’altra parte c’è un problema di scarsità di titoli sul mercato italiano: “L’accresciuta inclinazione delle compagnie assicurative verso le obbligazioni corporate si scontra però con i limiti dell’offerta nazionale. A emettere obbligazioni sono prevalentemente poche grandi imprese. Il nostro sistema finanziario rimane fortemente incentrato nel credito bancario. Ancora marginali gli investimenti in minibonds”.

Redditività e stabilità. La redditività (ROE) ha sfiorato lo scorso anno il 10 per cento nel comparto vita, ha oltrepassato il 7 nei danni. Gli indici di solvibilità si mantengono su un livello più che doppio (2,4 volte) rispetto al requisito richiesto. Parlando di “rivoluzione tecnologica”, Rossi dice che la “crescente diffusione delle tecnologie più recenti e l’utilizzo dei big data presentano opportunità e rischi. Non vanno trascurati gli impatti della “robotizzazione” sulle relazioni fra impresa e cliente, e sulle reti distributive tradizionali. Questi sviluppi offrono ai cittadini straordinarie opportunità di trovare sul mercato servizi finanziari più efficaci e meno cari, ma li espongono anche a rischi di varia natura, come la c.d. shadow insurance (attività parassicurative esercitate da soggetti non vigilati, come per shadow banking)”. Proprio per proteggere il consumatore, l’Ivass rivendica di aver “rivisitato la nota informativa che accompagna le polizze danni: un documento snello, nel quale sono riportate le sole informazioni essenziali per comprendere il prodotto e per confrontare le diverse offerte del mercato: 3 pagine per la copertura RC auto, 5 per un prodotto con coperture accessorie abbinate a questa”.

Fonte: repubblica.it